Sabato 18 Agosto
Mattina e ci avviamo verso la Zelanda Olandese. Peccato che non siamo i soli e sembra che tutti gli olandesi si muovano in quella direzione. Che sia una rinomata meta di villeggiatura? Boh, sta di fatto che la marcia viene molto rallentata ma arriviamo a Kamperland giusto per l’ora di pranzo. Il locale di Emelisse è moderno ed appena entrati, il mash tun è lì in bella mostra. Oggi sono in produzione: tre gradini e quasi si può dare una mano, tutto aperto, nessuna barriera tra produzione e mescita. Mi chiedo se in Mandolinandia un locale del genere sia fattibile.
Poi oltre il mash tun, l’esposizione delle bottiglie e gadgets vari in vendita ed il locale vero e proprio. Noi ci accomodiamo fuori, all’aperto, dove oltre i tavolini si estende un bel prato con alcuni giochi per bambini.
Attacchiamo le birre presenti alla spina: Witbier (5%) per Pupazzo e Oerpils (5%) per me.
La Witbier al naso è veramente una Wit/Blanche. Ovviamente risulta molto beverina, anche se mi sembra un po’ troppo amara sul finale. Bene comunque ma anche meglio la Oerpils, se non ci fossilizziamo sullo stile visto che se sembra quasi un incrocio tra una Pils e una IPA.
Secondo giro un po’ più impegnativo: Red IPA (6,5%) per Manuel e DIPA (7,9%) per l’altro tizio. La Red IPA è interessante, una luppolatura non estrema ma ben presente, maltata con un qualcosa a livello gustativo che non riesco a descrivere. Comunque una specie di (Irish?) Red Ale luppolata. La DIPA invece assaggiata in bottiglia prima di partire, di sicuro non è una birretta ma mi piace il suo “equilibrio”. Alla spina e più fresca, risulta anche più facile da bere. Per me è un’ottima birra, proprio ben fatta.
Per l’ultimo giro, quello che deve guidare prende una Emelisse 2,5%. Per far fronte al ridotto contenuto alcolico, la 2,5 è profumatissima (luppolo e fiori), amara anche se con CO2 forse un po’ in eccesso.
Io invece mi prendo una Espresso Stout (9,5%) in bottiglia. Aromi caffè, alcolica ma molto morbida. Me la aspettavo più secca e tostata, invece scivola via in modo molto pericoloso.
Abbandoniamo Emelisse solo dopo qualche acquisto e ci dirigiamo verso Gent.
Facciamo un po’ fatica a trovare il carissimo (non l’ho scelto io) e pittoresco (contiene eufemismo) Aquarius Boutique Gent ma riusciamo nell’impresa.
Sono le 18.30 e a Gand ci sono 34°! Giusto il tempo di una rinfrescata in piscina e poi via verso il Gents Bier Festival, piccolo festival giunto alla 3a Edizione ed organizzato da Gentse Biervereniging associazione locale che aderisce allo Zythos.
Il festival è in una scuola e l’ambiente è rilassatissimo a parte 3 stronzi che rompono i coglioni a tutti e che tentano i ogni modo (ma inutilmente) di farmi cadere le birre.
Selezione quasi esclusivamente in bottiglia, qualche chicca (es. Gregorius, la nuova trappista austriaca) purtroppo già terminate al nostro arrivo.
Ecco la mia lista di assaggi in ordine cronologico:
Rooie Dop Chica Americana IPA (7,1%) prodotta se non erro presso De Molen, aspetto fango aranciato. È il fondo della bottiglia e si vede, però la birra non è malvagia.
De Eem Tasty Lady (6,2%), bierfirma olandese produce questa birra presso Scheldebrouwerij. Discreta birra con l’hot dog. Non lo so, non la ricordo.
Eutropius Rememberence ’14-’18 (9%), altra birra dall’aspetto inquietante. Puro fango con lieviti in sospensione a go-go. E anche questa non è pessima, però non ce la faccio a finirla…
De Ranke Wevelgemse Tripel (8%), per chi è fan accanito di De Ranke come me, questa birra è una delusione atroce. Unica consolazione è che dovrebbe essere prodotta solo per un locale di Wevelgem.
Alternatief Piet-Agoras (9%), la meno peggio finora.
Duvel Tripel Hop 2012 (9,5%), nuova versione della Triple Hop, stavolta con la novità dell’aggiunta di luppolo Citra. Sempre una garanzia, anche se preferisco la vecchia versione.
Ecco invece la lista dell’autista:
De La Senne Schieve IPA (6%)
Des Geants Saison Voisin (5%)
Slaapmutske Hop Collection Challenger (8%)
Novabirra/De Ranke Big Mama Stout (Batch 2) (8%)
Spiccano sicuramente la Schieve IPA e la Big Mama Stout, veramente valide.
The end. Domani mattina sveglia presto: ci sono quasi 1.000km da fare e si torna nostro malgrado all’ovile…
Che dire… è stato proprio un bel giro e se proprio devo trovare una morale a tutto ciò, beh allora mi sento di dire che a tornare dai grandi maestri e alle cose semplici, non si sbaglia mai. Mai.
...giunto alľultimo giorno non ti era rimasta che quella canottieraccia?
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