Venerdì 17 Agosto
Oggi c’è grossa tensione e non perché sia venerdì 17 ma piuttosto per la visita pomeridiana in uno dei miei birrifici prediletti. Il piano è di avvicinarci al confine Belgio-Olanda ma prima della fatidica visita, come passare il tempo? Perché non mettere l’ultima tacca e far visita ad Achel? Del resto, è l’ultimo monastero trappista belga dedito anche alla produzione birraria che mi manca da visitare.
Achel è in una zona verde e tranquilla e l’area del monastero sembra parecchio vasta. Ci addentriamo nella parte dedicata ai visitatori dove sono presenti alcuni locali dedicati ad esposizioni, l’area ristorazione ed un negozio con una ottima scelta di birre belghe (non sono Achel, quindi), bicchieri ed altro. Anche i prezzi non sembrano affatto male, anzi.
Analogamente ad Orval, anche ad Achel si possono gustare esclusivamente alla spina le due birre prodotte per il consumo interno del monastero, ovviamente di gradazione inferiore a quelle commercializzate.
Insieme al consueto spuntino dell’ora di pranzo, non possiamo fare a meno di assaggiarle.
La Brune (5%) per me e la Blond (5%) per Pupazzo. Poi invertiamo le birre per il secondo round.
Sono entrambe molto piacevoli da bere, profumate e con una bella schiuma. Leggera preferenza per la Blond, fresca e con un bellissimo amaro finale in bocca, ma non male nemmeno la Brune.
Ma è giunto il momento di andare, destinazione Baarle-Hertog, enclave belga in territorio olandese. Il venerdì pomeriggio (ed anche il sabato) è aperta la tasting room di De Dochter Van De Korenaar che tradotto significa “la figlia della spiga di grano” ma per me è il “Dottore”!
Entrati, vediamo il Dottore occupato con un altro cliente e quindi ci mettiamo a fare la lista della spesa. Intanto sugli scaffali non vedo la Embrasse Oak Aged e sale l’ansia. Qualche minuto, il cliente va e il Dottore è tutto per noi. Ci chiede cosa vogliamo da bere e noi indichiamo L'enfant Terrible (7%). Forse è l’unica sua birra che non ho mai bevuto e poi leggo che ha vinto la medaglia d’argento allo European Beer Star 2011 nella categoria Belgian-style Gueuze Lambic. Interessante e seppur nella loro diversità (ma mica tanto), non posso fare a meno di pensare al Cuvee de Ranke. Oso dirlo al Dottore, chiedendo anche se è un blend con un lambic e da chi lo compra.
Col sorrisetto compiaciuto ci risponde che non compra da nessuno, usa solo sue birre (di sicuro la Bravoure) e utilizza le botti di legno per farla fermentare e maturare. 1-0 per il Dottore.
Incalzo sull’assenza della Embrasse Oak Aged e dice che è terminata. Non so se vedendo il mio volto affranto modello bambino a cui hanno rubato il giocattolo preferito o vedendo la lista della spesa (io voto per la prima), ci chiede se possiamo accompagnarlo in auto a poca distanza in un altro deposito che deve recuperare un barrel (in realtà un keg da 20l) che serve alla moglie per una festa alla sera e che lì forse ha qualche bottiglia di Embrasse Oak Aged. E ti pare che non ti portiamo? Tornati, apre pure il keg per testarlo e prepararlo e poi arriva con 3 bei bicchieri di Belle Fleur IPA (6%). Fresca, profumata, schiuma meravigliosa, il giusto amaro.
Ecco, la birra perfetta. Certo, il contesto mi rende parziale nel giudizio ma io a questo Dottore ci voglio proprio bene.
Salutiamo, carichiamo la macchina e ci dirigiamo verso la non distante Breda nel valido Apollo Hotel per una serata da pensionati.
Ma domani è l’ultimo giorno, l’estate sta finendo e blablabla…