Martedì 14 Agosto
Raggiungiamo Amsterdam nel pomeriggio e depositiamo i bagagli al Holiday Inn Express. Siamo un po' fuori città ma i mezzi pubblici sono a 200m dall’hotel.
Quasi tutti i locali che intendiamo visitare sono in centro a poca distanza l’uno dall’altro, tranne il brewpub Brouwerij ‘t IJ e da questo partiamo, iniziando con un beer sampling di 5 delle birre presenti.
La Plzen (5%) in realtà ricorda un po’ lo stile citato ma in realtà è un’alta fermentazione. E’ una buona birra, secca ed amara con un profumo ovviamente di luppolo e leggermente agrumato.
La Dubbel (6,5%) discreta, a mio avviso un po’ troppo dolce.
La Zatte (8%) una triple aromatica, tanto che all’inizio ci sembrava una saison, comunque tra le migliori del lotto.
La Yuit (7%), piaciuta zero, più che una wit/blanche direi più acqua e zucchero, nonostante i gradi alcolici dichiarati.
La Columbus (9%) una strong ale non particolarmente profumata, dolce e con un corpo rivedibile. Insomma non il massimo.
Dopo l’assaggio, decidiamo di prendere due birre “normali”. Per Pupazzo la IPA (7%) non presente nel beer sampling, anch’essa un po’ debole al naso, ma con un corpo buono ed amara il giusto. Per me un bis di Zatte.
Proseguiamo con la condivisione di una Struis (9%) in bottiglia, sorta di belgian dark strong ale bella presente. “Una Kwak annacquata” Pupazzo dixit. Mah…
Terminiamo con un ultimo giro: IPA per me e Plzen per Pupazzo, per poi dirigerci verso il centro.
Niente pranzo oggi, quindi anticipiamo la cena per poi testare 't Arendsnest. Locale che dall’esterno non gli daresti 2 lire, invece si rivela eccellente.
La sua mission è la promozione di sole birre artigianali olandesi e noi siamo qua per questo. A parte i noti De Molen ed Emelisse, è l’occasione quindi per provare cosa offre la realtà birraria olandese. I 3 tavolini traballanti all’esterno proprio in riva ad un canale sono ovviamente occupati, quindi entriamo e ci accomodiamo al bancone.
Si ricomincia:
Maximus Brouwerij Pandora (6%) per me e Jopen Mooie Nel Batch#2 Citra (6,5%) per Manuel.
La Pandora è una dutch pale ale con luppoli americani, ambrata, leggera con un discreto corpo, mentre la Mooie Nel una buona IPA con il Citra in primo piano ma che mantiene un certo equilibrio. Molto piacevole.
Proseguiamo con la Prael Johnny (5,7%) per Pupazzo, sorta di kolsch ma non filtrata, più che decente comunque e con la Parel Witte (7%) per me che comincio a sentire il tasso alcolico.
Chiudiamo, per il momento, da Arendsnest con una SNAB Roock (6,5%) per Manuel e per me una Jopen Jacobus RPA (5,3%). Entrambe interessanti: la Roock è una stout/porter affumicata non male, la Jacobus una Rye Pale Ale, quindi con l’utilizzo di segale e luppoli USA, agile, amara, opalescente e molto gradevole.
Collegato all’Arendsnest, nel senso che sono della stessa proprietà, il Beer Temple dove hanno spazio prodotti soprattutto internazionali (USA, Belgio, Gran Bretagna, Germania, Danimarca…) e di ottimo livello.
Prezzi alti ma scelta vastissima sia on tap che in bottiglia. Finiamo la serata proprio qui: Rogue Dead Guy Ale (6,6%) per me che, a dire il vero, non mi è piaciuta molto. Non con particolari difetti ma solo questione di gusto personale. Invece una classica Meantime Pacific Pale Ale (4%) per Pupazzo.
Per l’ultimissima birra opto per qualcosa di sicuro: Great Divide Belgian Style Yeti Imperial Stout (9,5%), gran birra. Per Manuel, una abbastanza mesta De Snaterende Arend Tempelbier (6%).
Per oggi può bastare.
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